Il viaggio di chi ha dovuto attraversare il Mar Mediterraneo, una delle rotte più pericolose al mondo, raccontato in prima persona da Ibrahima Lo.
Sono trascorsi anni da quella drammatica esperienza ed ora il suo sguardo è cambiato, è quello di un «afroveneziano». Si guarda indietro non solo per vedere la strada che ha percorso, ma per ritrovare i volti di tutte le persone che ha perduto lungo il cammino: Fara, Pape, Bara e molti altri. Alle loro voci spezzate troppo presto, Ibrahima mette a disposizione tutto quello che possiede: i suoi ricordi e la sua scrittura.
Inizia così un nuovo viaggio con i lettori e le lettrici, tra il dolore del passato e la speranza nel futuro. In mezzo, l’orrore della guerra e della schiavitù in Libia, ma anche incontri memorabili ed esperienze vissute con entusiasmo. C’è la consapevolezza di essere stato uno dei pochi fortunati. In Italia, Ibrahima ha affrontato discriminazioni, ma ha trovato anche accoglienza e amore. Il suo libro racconta proprio di questo: della passione per l’attivismo sulle note di Bella ciao e della gioia di poter contare sugli altri.
Ingresso libero fino a esaurimento posti