Presentazione del libro Niente panico, si continua a correre

Giovani Storti e Franz Rossi presenteranno il libro  Niente panico, si continua a correre Arnoldo Mondadori Editore presso Casa Emergency, martedì 30 ottobre 2018, moderati da Daniele Menarini, condirettore di Correre.

 

Corro perché mia mamma mi picchia” è stato un libro che ha venduto quasi 50 mila copie, in gran parte tra gli appassionati di corsa, ma anche tra chi la corsa non la pratica ma la osserva dall’esterno con una punta di scetticismo. La formula era semplice, una cronaca semiseria delle tante corse cui i due autori, Giovanni Storti e Franz Rossi, avevano  partecipato nel mondo.
Il libro, pubblicato a fine 2013, copriva le “avventure podistiche” dei due amici nei cinque anni precedenti.

Questo nuovo libro è il seguito naturale di “Corro perché mia mamma mi picchia”, ha la stessa struttura e si concentra su quello che è accaduto alla coppia di autori nel quinquennio 2013-2018.

Naturalmente Giovanni e Franz sono diventati più vecchi e ne ha risentito sia la loro corsa, sia – soprattutto – il modo in cui loro interpretano la corsa.
Un approccio molto meno orientato alla performance o all’impresa estrema, ma più attento al piacere dell’attività. Una disamina serena ed autoironica sugli effetti dell’invecchiamento in una disciplina sportiva così diffusa.

“La corsa non è più il nostro obbiettivo ultimo, ma è diventata uno strumento. Non corriamo più per il semplice correre, ma per raggiungere tutta una serie di obbiettivi secondari: stare bene, stare con gli amici, fare chiarezza in noi stessi, viaggiare e, ovviamente, poter eccedere a tavola!” – dice Giovanni – “Il titolo, come al solito, è una battuta del Giova, ma il sottotitolo potrebbe essere “La felicità come effetto collaterale della ricerca del Personal Best”” – aggiunge Franz.

Tra le molte avventure podistiche che sono raccontate nel libro ci sono la maratona di New York, la maratona tra il popolo dei Saharawi, la maratona sulla Grande Muraglia cinese, il RedBull 3K eccetera.

Ma non si parlerà di sole gare, anzi.

Proprio per questo approccio più maturo al running una buona metà dei racconti verterà su avventure podistiche più orientate ai viaggi autogestiti: dal trekking sui 4000 del massiccio dell’Atlante in Africa alla salita del vulcano Teide a Tenerife, senza trascurare l’Italia che gli autori continuano a girare di corsa (con un occhio di riguardo per le Alpi, ma anche le colline brianzole o le langhe piemontesi).

Il libro affronta la corsa dal punto di vista dei podisti non più giovani. Evidentemente i grandi campioni, le stelle dello sport, sono – quasi per legge naturale – ragazzi o giovani adulti, ma la stragrande maggioranza dei runners è composta da persone non più giovani, con i primi acciacchi fisici. La loro corsa è ritagliata tra gli innumerevoli altri impegni, famiglia, lavoro. Per quanto possano essere ispirati dal campione olimpico, faticano a impersonarlo.

Ci pensano così Giovanni Storti (61) e Franz Rossi (55), nella loro normalità, nell’essere il tipico “runner medio”, a dare voce ai podisti che riempiono la domenica i nostri parchi. Parlano lo stesso linguaggio, affrontano gli stessi problemi, combattono lo stesso nemico: gli anni che passano.

Un libro in cui la corsa è l’escamotage per toccare i grandi temi dell’amicizia, del viaggio, della salute. Non è un libro sulla corsa, ma nessun corridore potrà fare a meno di parlarne.

 

Per ogni copia venduta in occasione dell’evento, 7 euro saranno devoluti a Emergency.

GLI AUTORI:

Giovanni Storti è il 33,33 per cento del popolare trio Aldo, Giovanni e Giacomo. Dal 2008 si appassiona al mondo del trail correndo in tutto il mondo: Marocco, Tunisia, Brasile, Islanda, Israele, Libano, Stati Uniti, Bolivia, Canton Ticino. Ha corso in pianura, in montagna, nel deserto, da 0 a 5000 metri sul livello del mare.

Franz Rossi è un girovago. Nato a Venezia, cresciuto a Trieste, ha girato a lungo l’Italia fino a quando ha trovato un equilibrio dinamico a metà tra Milano (da dove dirige una software house) e un paesino della Valle d’Aosta (dove si rifugia nella natura). Essendo fondamentalmente un pigro, cerca di sfruttare ogni occasione per vivere le sue passioni: così viaggia per correre e conoscere persone nuove. E viaggiando colleziona storie da raccontare.