The Armed Man: a mass for peace

“The Armed man: a Mass for peace” è una composizione per solisti, coro e orchestra scritta nel 2000 da Karl Jenkins: la prima dell’opera si è tenuta nell’aprile del 2000 alla Royal Albert Hall di Londra e da allora è stata rappresentata più di 900 volte.
Viene proposta a Venezia dall’Associazione Corale Cantori Veneziani presso la Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari venerdì 8 giugno alle ore 21.00, nel decennale della scomparsa di Mara Bortolato.
L’ingresso è su invito, fino ad esaurimento posti, con offerta minima €10.

È possibile richiedere l’invito scrivendo a venezia@volontari.emergency.it o info@cantoriveneziani.it. Le offerte raccolte durante l’evento saranno destinate al Centro Pediatrico di Emergency a Goderich in Sierra Leone.

Il coro dei Cantori Veneziani è una formazione storica nello scenario della coralità veneziana e sicuramente una delle più longeve. Fondata nel 1975 dai maestri Davide Liani e Mara Bortolato, già nell’anno successivo l’organico superava il centinaio di coristi, per lo più giovani studenti delle scuole primarie e secondarie di Venezia e del circondario. Questo ha spinto i fondatori a mettere alla prova il coro con repertori sempre più impegnativi e, soprattutto negli ultimi anni, a realizzare progetti musicali poco noti al grande pubblico. L’attuale formazione, la cui direzione artistica è affidata a M° Diana D’Alessio, è spesso impegnata in esecuzioni di musiche contemporanee, alcune espressamente composte per il coro stesso.

Il Centro Pediatrico di Emergency a Goderich, nei sobborghi della capitale Freetown in Sierra Leone, offre cure gratuite a oltre 100 bambini sotto i 14 anni ogni giorno. I bambini sono affetti principalmente da malaria, infezioni gastrointestinali e alle vie respiratorie. Vengono ricoverati in media 120 bambini al mese: spesso si tratta di bambini portati in ospedale quando la malattia è già in fase avanzata. I bambini lungodegenti sono seguiti da due insegnanti per tutta la durata del ricovero in ospedale, mentre ai parenti e agli accompagnatori che arrivano da lontano viene messa a disposizione una foresteria. Lo staff del Centro tiene inoltre lezioni di educazione sanitaria per promuovere buone prassi di salute e prevenzione in oltre 60 scuole primarie del Western Area Rural District, incontrando bambini, insegnanti e membri della comunità.

“The armed man” prende il titolo dalla omonima chanson medioevale “L’homme armé”; quando scoppiò la guerra in Kosovo, Karl Jenkins ebbe l’idea di comporre una moderna “messa dell’uomo”. Purtroppo a diversi anni di distanza, dobbiamo constatare che il triste andamento di certo non è cambiato; oggi, più che mai, questo lavoro sembra avere acquisito una valenza universale: un concerto per non far morire la speranza in un tempo di morte. I testi, di assoluta valenza simbolica e letteraria, si susseguono secondo un preciso schema narrativo. Dal trecento ai giorni nostri, la parola cantata guida l’ascoltatore in un percorso ideale dalla guerra alla pace: la chanson, la chiamata del Muezzin, i testi immortali dei Salmi, l’antichissimo poema indiano “Mahabharata”, i testi liturgici, l’incitamento devastante dei versi di Kipling, le meditazioni dolenti sulla catastrofe di Hiroshima scritte da Togi Sankichi , il desiderio di pace di T. Maloy e A.L. Tennyson, per finire con le confortanti parole del Libro della Rivelazione. Tredici brani, tredici testi, tredici riflessioni su un tema sempre attuale, mai come oggi. Musiche coinvolgenti, che si ispirano ad antiche forme con nuove sensibilità; l’ascoltatore, per oltre un’ora, viene guidato senza sforzo in un percorso dalla guerra ad una speranza di pace.